Castello Pallotta

Situato sopra un colle, il Castello di Caldarola si impone di una costruzione in stile rinascimentale creando un suggestivo quadro d’insieme dl sapore fiabesco.Costruito nella seconda metà del IX secolo, dal 1240 sino al 1434 il castello fu di dominio ai Varano di Camerino, che successivamente passò ai Maurizi di Tolentino e quindi alla famiglia Pallotta, che sono ancora gli attuali proprietari.

Il Castello subì una modifica radicale verso la fine del ‘500, quando il Cardinale Evangelista Pallotta lo trasformò in una residenza estiva. Nel 1862 il conte Giuseppe abbellì la reggia, in particolare il giardino seguendo lo stile rinascimentale. Nel 1885 il conte Desiderio fece dei lavori di restauro, in particolare il cassero, la torre nord, la mercatura guelfa, il ponte levatoio ed i camini di ronda, dove tutt’ora sono presenti all’interno della struttura. È anche presente, all’interno del castello, una sala carrozze, delle sellerie e delle armi; nelle stanze reali sono presenti anche delle opere d’arte su tela, sculture, affreschi, arredi dell’epoca e le testimonianze dei personaggi illustri, che nel corso dei secoli hanno visitato Caldarola. Tra le visite più importanti occorre ricordare il pontefice Clemente VIII, venuto al castello nel 1598, il Cardinale Casimirro nel 1644 ed infine, fu ospite anche Cristina di Svezia, nonché futura regina di Polonia, nel 1666.
Le biblioteche, un archivio recentemente riordinato e le numerose collezioni documentano le vicende della nobile famiglia nell’evolversi dei secoli.
Lo stemma della famiglia Pallotta non è altro che un flagello a palle snodate, la famosa arma, che Guglielmo Pallotta utilizzò nella battaglia del 1296, per difendere la fortezza dagli attacchi dei francesi. Molto importante è la cappellina arredata con arredi sacri dell’epoca. Di notevole rilevanza è la presenza di un “trumeau” d’arte marchigiana del 1600, posto nella stanza da letto reale. Verso la metà del secolo scorso, il conte Giuseppe fece costruire, con gusto rinascimentale, un cortile dove sopra un muretto vi sono i busti di Dante, Petrarca, Tasso e Ariosto. Infine nella torre d’angolo alla sinistra di Porta Camerte vi sono due lapidi che riportano la bolla papale di Eugenio IV dove vede passare il potere dai Maurizi al loro congiunto Jacopo Pallotta, che al tempo era capitano ed architetto militare discente dal noto condottiero Guglielmo da Messina.

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Informazioni

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Telefono +39 0733 905 467
Costruzione 1875 circa

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