Castello Di Pievefavera

Situato, attualmente, sopra uno sperone roccioso orientato in direzione Nord-Sud e proteso sulla valle del Chienti, sorge il castello di Pievefavera. Gli edifici sono blocchi di roccia marmosa che danno al paese una sua caratteristica fisionomia. La storia di Pievefavera inizia in epoca romana, con la caduta dell’Impero Romano. Furono i benedettini a bonificare il territorio attorno a Pievefavera. Nel 1263 i Varano ottennero il diritto di giurisdizione ecclesiastica e civile sul “castrum plebis de Faveria” e lo mantennero sino al Concilio di Trento con una breve interruzione che andò dal 1434 sino al 1443.

La Pieve risulta un’ottima fortificazione con una torre di avvistamento e per quanto riguarda l’urbanistica, Pievefavera è un borgo medievale sorto a causa del trasferimento degli abitanti dell’antica località romana, posta più in basso. Il borgo è composto da tre tracciati di fortificazioni, ovvero:
1. opere di incastellamento nell’organismo plebale
2. le mura appartenenti al blocco edilizio dove nel ‘700 si è addossata una fontana
3. delimitazione del centro antico da un torrione poligonale a Nord, uno esagonale a sud e cinque torri quadrangolari.

La chiesa eretta nel XII secolo è stata molto rimaneggiata, il suo interno è di gusto barocco ma modificata nel tempo; attualmente si presenta con una sala unica e quattro cappelle laterali ed un imponente altare centrale. Verso la fine del XIII secolo fu costruita la zona che circonda il sagrado mentre il fabbricato confinante con la chiesa risale al XIV secolo. Il sagrado è il punto focale del borgo. Luogo dove un tempo si svolgono tutte le attività. Il palazzo signorile “platium” si presenta come una dimora fortificata con ampi saloni e due torri, di cui una esagonale ed una quadrata. Qui nel 1745 fu ospite Alessandro Verri che scrisse “le notti romane”. Lungo la sponda meridionale del lago sorge un’ area archeologica di epoca romana che ha portato alla luce strutture di fondazione tardo repubblicana, esistenti almeno fino al I sec. d.C. , appartenenti alla “pars rustica” di una villa ben più estesa. I materiali archeologici, conservati presso l’Antiquarium, testimoniano che il territorio conobbe una lunga ed intensa frequentazione dalla preistoria fino all’età romana.

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